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Un Mondo Possibile

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Politica, Economia, Cultura e Democrazia Economica
Movimento per la Democrazia Economica
2002: se scoppia il debito!


L'anno economico 2001 è finito come è iniziato il 2002, con due crak finanziari tanto eclatanti quanto drammatici: Enron e Argentina.
La Enron era una multinazionale operante principalmente nel settore dell'energia. E' stato il più grosso fallimento privato della storia statunitense, il suo tracollo ha lasciato senza lavoro e senza pensione decine di migliaia di lavoratori e forti dubbi sulla trasparenza del sistema economico d'oltre mare cosa molto grave per chi predica la libertà di mercato ai quattro venti.
L'Argentina, il grande paese sud americano trascinato in uno stato di depressione economica, tipo 1929, dal fallimento finanziario dello Stato, condannato ad un futuro denso di ombre.
I due disastri hanno una differenza, uno è generato da mano privata, l'altro da mano pubblica, ma in una cosa sono uguali: la loro dichiarazione di insolvenza è dovuta agli enormi debiti accumulati.
Seppur l'opinione pubblica è rimasta stupita nel venir a conoscenza di fatti a lei sconosciuti, tra gli addetti ai lavori nessun stupore, perchè tanti sapevano e molti hanno taciuto. Riguardo al caso Enron ne era a conoscenza ed ha insabbiato l'accaduto per lungo tempo la SEC (organismo di controllo della Borsa USA) ed anche ambienti politici vicino al presidente Bush, incluso quest'ultimo sapevano. Per quanto riguarda l'Argentina pare impossibile che i suoi maggiori creditori Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale sapevano da tempo le condizioni dell'Argentina. Debiti così enormi non si accumulano in poco tempo quindi è impossibile che nessuno abbia avuto il tempo di accorgersi della dramaticità in cui versavano Enron e Argentina.
Ed è questo che ci si chiede: perchè situazioni così gravi, che rischiano  di coinvolgere l'intera economia globale in un effetto domino, vengono tenute nascoste? Perchè esiste così poca trasparenza sulle condizioni di salute di istituti bancari e finanziari, di aziende e perfino dei bilanci di interi Stati?
Il motivo, lo diremo alla fine ma prima bisognerebbe analizzare i motivi per cui si crea il debito e per quali canali viene alimentato.
Per spiegare ciò, partiamo dalla fondamentale legge dell'economia: la domanda e l'offerta.
Nella sua funzione naturale la legge della domanda e dell'offerta procede in questa maniera:
1. La domanda è stimolata dai consumi che dipendono dai salari cioè dal potere d'acquisto delle persone.
2. L'offerta è stimolata dalla produzione di beni e servizi che le aziende riescono a produrre.
La logica ci porta a dire che maggiore è il potere d'acquisto delle persone, maggiore sarà la loro accessibilità ai consumi e quindi le aziende avranno la possibilità di aumentare la produzione di merci e servizi con conseguente aumento dell'occupazione e degli investimenti (In questo caso parliamo di investimenti produttivi delle aziende come ad esempio l'acquisto di un macchinario o di tutto quello che serve per aumentare la produzione. Questi tipi di investimeti corrispondono al contributo delle aziende al consumo).
Da ciò si può affermare, che nello specifico, l'intreconnesione tra la domanda e l'offerta è determinata da una sorta di dipendenza tra  produttività da una parte e salari e occupazione dall'altra, dove questi ultimi, determinano il potere d'acquisto delle persone.
Fin qui abbiamo parlato di logica del "principio naturale" della legge della domanda e dell'offerta che, messo in funzione, porta allo sviluppo e alla crescita economica.
Quando si crea una sorta di "equilibrio naturale" tra la domanda e l'offerta dovuta ad una reciproca alimentazione, si creano i presupposti per una crescita continua e duratura. Ma nel sistema capitalisa questa legge di equilibrio economico è poco applicata perchè viene preferita l'applicazione del principio della massimizzazione dei profitti.E' un fatto acccertato che, applicando questa regola, i capitali tendono ad accumularsi prevalentemente sui conti dei proprietari delle aziende e, nel lungo termine, questo, tende ad opprimere il potere d'acquisto della maggior parte della popolazione.
La globalizzazione economica ha aumentato il divario economico tra i gruppi sociali più agiati ed il resto della popolazione per il semplice motivo che la massimizzazione dei profitti porta alla concentrazione del valore della ricchezza nelle mani di un cerchio ristretto di persone: i super ricchi.
In base alla legge della domanda e dell'offerta, questa estrema concentrazione della ricchezza avrebbe dovuto deprimere l'economia creando un blocco della domanda dei consumi. Benchè in questi ultimi quindici anni ci siano state delle recessioni, i consumi di beni e servizi si sono mantenuti ed in alcuni casi sono cresciuti. Perchè? Quale artificio hanno creato gli economisti?
Hanno creato una "domanda artificiale", un surrogato, il cui ingrediente principale è l'indebitamento.
Per "domanda artificiale" si intende quando, persone, aziende o intere economie vivono al di sopra dei propri mezzi indebitandosi. La spesa così generata viene detta "artificiale" e cioè che non può durare per sempre perchè prima o poi i debiti vanno pagati.
Ci sono tre tipi di domanda artificiale:
1. generata dall'indebitamento privato
2. generata dall'indebitamento pubblico o dello Stato
3. generata dall'avanzo o dal deficit commerciale con l'estero.

1. Il peggior tipo di domanda artificiale si configura quando una persona, un'azienda, o un'intera comunità di persone prende continuamente a prestito denaro per finanziare i consumi correnti. Quando gli investimenti  delle aziende non sono direttamente stimolati dalle vendite delle merci prodotte ma si ricorre ad un continuo indebitamento per sostenere la spesa corrente, si va incontro al rischio di fallimento di queste attività altamente indebitate.
Queste situazioni nel sistema globalizzato sono favorite da una politica degli investimenti che predilige il collocamento in borsa dei proventi perché diventa un'operazione più remunerativa. Però questo porta gli imprenditori a scelte irrazionali e altamente speculative che, nel tempo, si trasformano in autentiche crisi economiche di proporzioni mondiali. Il caso Enron ne è un esempio lampante. Questo tipo di indebitamento è diffuso anche tra i semplici cittadini che invece di vivere del proprio salario prodotto dal lavoro chiedono prestiti in banca per investire nei mercati finanziari.  Purtroppo, nel sistema dell'economia globalizzata, questo, non è l'unico tipo di indebitamento a cui i cittadini devono ricorrere. Molte volte, soprattutto quando i salari non sono sufficienti a coprire le necessità primarie, le persone sono costrette ad indebitarsi chiedendo soldi a prestito, mricorrendo anche a strozzini e usurai.
In realtà l'indebitamento è una prassi normale di tutte le economie ma  il convivere permanentemente con l'indebitamento privato su larga scala porta a pericolosi squilibri che generano fallimenti, crak finanziari e l'impoverimento di milioni di persone.
Gli USA sono un esempio di questo tipo di pericoloso indebitamento causato dalla domanda artificiale. Gli Stati Uniti sono in recessione  e il fardello dell'indebitamento privato è una delle cause che deprime la ripartenza dei consumi e quindi dell'intero sistema economico. Questo tipo di indebitamento è stata la maggiore causa del crak economico dei paesi del sud est asiatico del 1997-'98.

2. Il deficit di bilancio dello Stato finanziato tramite un ulteriore indebitamento è un altro esempio di domanda artificiale. Quando la spesa di uno Stato non è pareggiata dalle entrate fiscali, e questa situazione si protrae nel tempo, si arriva ad accumulazioni del debiti insopportabili per l'intera economia. Se poi il debito pubblico tende a lievitare sempre di più, l'intero sistema diventa poco credibile ed instabile, cosicchè, lo Stato, per sostenere la spesa ed il bilancio deve aumentare le entrate tassando i cittadini o tagliare le uscite spesso privando gli stessi cittadini di servizi basilari.
L'Italia è un esempio di questa trappola, dove lo Stato è fortemente condizionato nelle sue scelte di politica economica facendo subire alla popolazione continui aumenti fiscali e tagli consistenti alla spesa per servizi importanti come la scuola e la sanità. Questo tipo di indebitamento è addirittura catastrofico quando il creditore è estero. Le recenti sommosse popolari dell'Argentina ridotta alla fame perché costretta dal F.M.I.  a pagare i suoi debiti con i creditori esteri ne è un esempio eloquente: la depressione economica è inevitabile per le nazioni sprofondate nell'indebitamento estero.

3. Il tipo di domanda artificiale creata tramite il deficit o l'avanzo commerciale con l'estero è un'altra causa di squilibrio all'interno di un'economia. Nel caso di deficit commerciale estero un'economia si trova a soddisfare la domanda con i prodotti provenienti dalle sue importazioni diminuendo automaticamente la sua capacità produttiva e di conseguenza l'occupazione e gli investimenti nel suo territorio. In questa maniera si ha un peggioramento delle condizioni dei lavoratori che si trovano a subire continue pressioni salariali e ristrutturazioni aziendali.  Gli Stati Uniti sono stati i promotori di questa politica economica fratricida ed ora pagano il loro forte deficit commerciale con una recessione economica. Le politiche di delocalizzazione produttiva e una continua liberalizzazione del mercato hanno creato forti squilibri interni, ed ora, per far fronte alla crisi è costretta ad imporre forti dazi sulle merci importate ( esempio l'acciaio o certi prodotti alimentari) per difendere dal fallimento le poche produzioni rimaste nel Paese.
In un contesto di deficit commerciale, anche lo Stato subisce tale situazione in quanto si trova ad avere meno entrate dal fisco.
La condizione di avanzo commerciale è un altro tipo di inconcepibile squilibrio economico che nel medio periodo deve fare i conti con le leggi naturali della domanda e dell'offerta.
Innanzitutto questo tipo di condizione presuppone che ad un proprio avanzo commerciale corrisponda un deficit di qualche altro paese.
La dipendenza economica di un paese da un altro porta a conseguenze negative per la popolazione annullando le leggi del libero mercato.
Un esempio per tutti  è l'andamento economico dell'economia giapponese negli anni '90 che ha generato un enorme avanzo commerciale. Se questo fosse stato un fatto positivo per la sua economia  come mai è da più di dieci anni che sta lottando per lasciarsi alle spalle una interminabile fase recessiva? Basare la propria economia sulla domanda estera non risolve i problemi economici del proprio paese quando in parallelo aumenta l'indebitamento dello Stato, delle aziende, dei singoli consumatori cosa successa in Giappone in questo ultimo decennio. In Giappone, l'indebitamento delle aziende e dei privati hanno portato al tragico Crak del 1997 con il fallimento di migliaia di aziende con un conseguente aumento della disoccupazione e una compressione del potere d'acquisto. Dopo il Crak lo Stato è intervenuto a sostegno della domanda interna (un altro scellerato caso di domanda artificiale) con fortissimi investimenti pubblici, tanto da creare un debito pubblico di "proporzioni italiane"!
L'indebitamento, in economia, è una prassi possibile quando è coperto da un sufficiente e già acquisito potere d'acquisto.
Invece negli ultimi decenni, l'economia ha corso dietro ai debiti, indebitandosi ulteriormente per far fronte ai vecchi, innescando una spirale senza fine.
Questo scellerato espediente della domanda artificiale è servito si per mantenere a galla l'economia globale ma con il risultato che oggi il sistema economico naviga in un mare di debiti. Sembra che nessuno abbia pensato alla regola fondamentale del debito e cioè che i debiti prima o poi vanno pagati!
In questo senso, Enron e l'Argentina non possono essere considerati dei casi isolati, sfuggiti di mano agli strateghi della globalizzazione ma esiste il forte sospetto che qulcosa di molto più grande venga tenuto a tacere. Questa è la risposta al quesito iniziale: c'è il sospetto che una verità più grave venga nascosta, la possibilità di insolvenza di altre grandi aziende o di interi Stati e si tace per paura di creare il panico collettivo. Se questo fosse vero, sarebbe una cosa di estrema gravità e che dimostra, oltre che la poca trasparenza delle istituzioni economiche globali, anche l'alto livello di irresponsabilità di questi organismi.
In ogni caso, anche se questa ipotesi non fosse vera, prima o poi il problema del debito verrà a galla e scoppierà pari alla potenza delle sue contraddizioni ed a questa legge naturale non si scappa.

Le proposte del PROUT (www.prout.it)

A questo punto viene ovvio chiedersi se si possa ottenere una condizione di equilibrio e di crescita duratura nel tempo e che, soprattutto, permetta alle popolazioni di uscire da situazioni di recessione o depressione causate dalle anomalie dell'attuale teoria economica. Seppur nel suo corso naturale l'economia viene ad avere delle situazioni di rallentamento è necessario rinnovare l'applicazione della legge della domanda e dell'offerta in modo che le popolazioni non subiscano le conseguenze traumatiche di repentine cadute economiche.
Nella  teoria PROUT per mantenere questo andamento naturale dell'economia applica il concetto di Prama.
Il significato della parola sanscrita Prama si avvicina all'insieme dei termini bilanciamento (come eguaglianza di peso), equilibrio (come eguaglianza di forze) ed armonia. Prama significa, quindi, armonia complessiva, un equilibrio dinamico, sempre in mutamento ma sempre bilanciato.
PRAMA è un concetto filosofico universalmente applicabile, non soltanto nel campo economico ma in generale su tutti i livelli di esistenza, sia essa materiale, mentale o spirituale. Prama insegna a ristabilire l'equilibrio ogni volta che esso viene a mancare.
Una caratteristica essenziale di Prama è la sua natura dinamica. Lo stato di Prama non è statico ma in continuo movimento  perché si adegua ai cambiamenti. Esso si applica tanto alla dimensione individuale quanto a quella collettiva.
Un piccolo breve esempio: la struttura più stabile che esista è il triangolo. Ogni qualvolta che tre o più forze si trovano ad agire, la disposizione stabile finale è normalmente un triangolo di forze ed è questo in sostanza il ruolo di Prama: creare delle strutture bilanciate di forze in modo che si crei continuamente equilibrio.
Nel campo economico ha innumerevoli applicazioni, ma è di fondamentale importanza per quanto riguarda il mantenimento dell'equilibrio naturale tra la domanda e l'offerta. In questo caso Prama può essere stabilito creando  un triangolo di forze tra la domanda, l'offerta e la massima utilizzazione delle risorse naturali di un determinato luogo ( per risorse naturali si intendono tutte quelle materie prime che troviamo in una determinata zona, ad esempio la quantità d'acqua, i tipi di terreno, il tipo di clima, le fonti di energia, i minerali da poter estrarre, le materie prime da poter lavorare in loco, ecc..).
Per uscire dall'attuale crisi economica globale e ripristinare l'equilibrio economico PROUT propone di:
-aumentare il potere d'acquisto di tutta la popolazione attraverso l'aumento della produzione;
-ridurre le differenze nel valore dei patrimoni;
-aumentare la circolazione del denaro tenendolo in costante movimento.

Per saperne di più: www.prout.it; www.proutworld.org

2002-01-30 2002: se scoppia il debito!


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