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Lingua Italiana: tutta questione di corretto apprendimento
Salvare la lingua? Meglio impararla bene.

>> La lingua cambia ogni mille anni
Dice P.R. Sarkar, filosofo e umanista indiano, che una lingua cambia completamente, (prefissi, suffissi, gergo, verbi, avverbi) ogni mille anni. In effetti tra la lingua di Dante, anche se del 1265, e la nostra attuale, vi è molta differenza. Se così fosse non dovremmo preoccuparci di "salvare la Lingua Italiana", perché tutte le lingue sono soggette a cambiamenti e sintesi con altri idiomi, ma di apprenderla in modo ottimale, perché essa risulta essere lo strumento primario per l'espressione umana.

Sarkar aggiunge che, per questa ragione, dovremmo impedire la soppressione della lingua madre.
E possiamo aggiungere che dovremmo fare di tutto per farla apprendere nel migliore dei modi nell'età infantile, perchè è in quell'età che si instaurano secondo la Pedagogia, i meccanismi automatici delle funzioni di base della nostra esistenza, deambulazione, prensione, linguaggio parlato, etc.

>> Apprenderla meglio per esprimersi meglio
Ed è per questo un maestro di scuola elementare, Giovanni Meneghello, di Verona, ha ricercato, ideato e sperimentato per oltre 40 anni, un metodo per l'apprendimento della letto-scrittura, che risponde a questa esigenza: instaurare dei meccanismi corretti per l'apprendimento facile, ludico della lingua, sin dalla primissima infanzia. Afferma Meneghello, l'apprendimento della scrittura dovrebbe andare e può andare, in parallelo all'apprendimento della lingua parlata fin dalla più tenera età.

>> Prima è meglio è...
Ma come, si direbbe, imparare a leggere ad un anno di vita o prima, quando la mamma insegna già le prime parole sillabate al/la neonato/a? Sembra proprio di sì. La scoperta è che i bimbi hanno una fenomenale capacità di memorizzazione: immagini, scritte o disegni, suoni ecc. In particolare possono memorizzare intere parole e associarle all'oggetto che la parola indica. Ad esempio se al bimbo viene indicato par la prima volta l'oggetto "mela", e ad esso viene associata la parola "Mela", pure sillabata dalla mamma in "me-la", ebbene Meneghello afferma: perché non associare all'oggetto, la parola scritta MELA, in modo che il bimbo/a la memorizzi in associazione all'oggetto? Viene applicato qui il cosiddetto Metodo Globale,  memorizzazione della parola intera.

Il sistema utilizzato va in parallelo con l'idea di P.R. Sarkar espressa nel libro "La facoltà della Conoscenza", il quale suggerisce che la formazione di un concetto, avviene in presenza 3 elementi: Forma, Colore e Suono. In mancanza di uno di questi elementi il concetto non viene scolpito chiaramente nella mente e rimane nel limbo degli argomenti non compresi...
Per questa ragione potrebbe funzionare ciò che ha fatto la Montessori nell'insegnamento della matematica: per visualizzare il quadrato di un numero, ad es. il 10, infilava 10 perline in un filo, componendo una "decina", poneva 10 decine di perline adiacenti a formare un quadrato, il quadrato del 10, e quindi si poteva facilmente ideare, o realizzare cosa si intendesse per "quadrato di 10" visualizzandone la forma, il colore e associandolo al suono "quadrato di 10".
La miglior forma di apprendimento!
Lo stesso Meneghello, nel suo Metodo della "Matematica Creativa", utilizza i Regoli colorati del Cuisinaire, per sviluppare le funzioni mentali quali logica, elaborazione, astrazione ecc., associando forma, colore e suono...

>> Metodo fono-grafico sillabico vs metodo alfabetico
Il metodo (globale) di memorizzazione della parola intera, può essere utilizzato fino ad una certo grado di maturazione. In effetti non si possono memorizzare migliaia di parole intere. Ma ad una certa età si possono già utilizzare dei meccanismi, o delle scorciatoie, delle "sintesi" per comporre le parole con i tasselli elementari (sillabe globali - secondo Meneghello), perché una mente umana più matura tende ad economizzare e a trovare i meccanismi, le regole che sottendono tutte le espressioni variopinte di questo mondo relativo.

Qui sta il dilemma: il meccanismo utilizzato dai metodi didattici attuali è il metodo alfabetico, per singole "lettere": T + A fa "TA" etc. Da sottolineare che le singole lettere non hanno suoni compiuti, ciò nonostante si cerca di rappresentare le sillabe parlate con la somma delle singole lettere.
Il Metodo Meneghello, e ne va dato atto della scoperta all'ideatore Giovanni Meneghello, indica in una "corrispondenza tra le sillabe parlate" e una "grafia", in una corrispondenza "Fono-Grafica", il segreto per la comprensione del meccanismo che sottende la lingua parlata e i segni che la rappresentano. Se ad es. indico l'oggetto CICOGNA, lo divido in sillabe: CI,CO,GNA, quali sono i segni grafici che compongono la parola? Possono essere, a piacere, anche "@>#" o altro, ma nella nostra lingua sarebbeo: CI, CO, GNA, che non sono l'insieme delle lettere singole C+I, C+O, G+N+O.  L'apprendimento della letto-scrittura attraverso il sistema della corrispondenza Fono-Grafica è veloce, sicuro e allo stesso tempo utile alla prevenzione di gran parte delle Disfunzioni Speciali dell'Apprendimento come Dislessia, Disgrafia e Discalculia...

In pratica se "parliamo per sillabe" dobbiamo avere dei corrispondenti "segni grafici" che le rappresentano come un unico segno convenzionale, non le singole lettere dell'alfabeto appiccicate le une alle altre.
Al cosiddetto "spelling" o riconoscimento delle singole lettere si perviene in modo automatico, con il tempo, essendo questa operazione un'ulteriore analisi della componentistica alfabetica, che spesso i bimbi in età evolutiva non comprendono e non necessitano.

>> In primo luogo: Il sistema Fono-Grafico Globale e Giochi
Quindi, in primo luogo la corrispondenza Fono-Grafica tra parole parlate e simboli grafici.
Qui il Maestro Meneghello ha ideato e introdotto decine di giochi con le figurine e schede, per favorire, attraverso il gioco e l'occupazione dei bimbi in un lavoro divertente e significativo, l'apprendimento spontaneo e secondo i ritmi di assimilazione dei/lle bimbi/e.

>> In secondo luogo: Amore per la lettura e la scrittura.
Se la parte prima, di assimilazione del meccanismo sillabico è stata appresa, la seconda parte dello sviluppo dell'Amore verso la lettura e scrittura è tutta in discesa a patto che venga data preminenza all'espressione di idee, fatti, elaborazioni da parte dei ragazzi/e, senza cura per la sintassi, grammatica, punteggiatura, alla cui comprensione essi stessi pervengono con la progressiva esperienza, la lettura di fonti diverse. In particolare con le letture dei VISSUTI, afferma Meneghello, uno straordinario metodo, utilizzato per decine di anni con risultati molto buoni: una bimba di 3a elementare è riuscita a scrivere "53" capitoli di un racconto di fantasia...

Se all'espressione dei contenuti viene data maggiore importanza che ai segni di punteggiatura, alle regole grammaticali che magari i bimbi/e nemmeno comprendono, allora si libera tutta la creatività, la forza di comunicazione, aumenta la fiducia in sé stessi e si instaura un meccanismo di voglia di sapere, di apprendere che funge da volano non solo per la conoscenza scolastica, ma per il resto della vita in generale.

>> Giochiamo con oggetti conosciuti non "alieni"
Questo metodo non assomiglia per nulla ai metodi di apprendimento "meccanico" di diversa estrazione, poiché viene espletato come un gioco e gli insegnanti devono essi stessi GIOCARE, non fare finta di giocare, aggiiunge Meneghello.
In secondo luogo il gioco viene realizzato su oggetti (e figurine che li rappresentano), già profondamente conosciuti dal/la bambino/a, attraverso un'attività di familiarizzazione con l'ausilio di favole, racconti, foto etc. in modo tale da creare una relazione "affettiva" con l'oggetto stesso.
Ciò crea la fiducia nel bimbo/a che la comprensione è a portata di mano, è semplice e può realizzarla.
Mentre nell'educazione odierna spesso ci si trova a creare maggiore distanza tra la persone e l'oggetto da conoscere.

>> Allarme per la mancata conoscenza della lingua Italiana
L'allarme lanciato dall'Accademia della Crusca e dall'Accademia dei Lincei sulla poca conoscenza della lingua italiana da parte dei nostri studenti, conferma una sorta di emergenza, un punto di svolta nella nostra relazione con la lingua madre: o facciamo qualche cosa per apprenderla in modo ottimale o non avremmo strumenti adeguati per parlare o scrivere...
Sicuramente indica anche la necessità di acquisire gli strumenti adeguati atti a facilitare l'instaurazione degli automatismi mentali e cerebrali relativi alla lingua parlata e scritta, strumento primario per l'espressione individuale.
E il metodo Meneghello, descritto qui troppo sommariamente, avrebbe le premesse per dare una soluzione definitiva all'appello.

Io Leggo e Scrivo, Ergo Sum.
E' tutta una questione di corretto apprendimento...

2010-02-19 Tarcisio Bonotto


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