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Da qui all'esperimento del Cern
Nuove ipotesi sull'energia, nell'Era della Microvita
Scrive Ac. Ratnesh, nel suo testo "La Rivoluzione Microvita", oggi esistono due tipi di reazioni atomiche che producono energia, la fusione ancora in sperimentazione e la fissione nucleare, come la conosciamo dalle centrali nucleari. L'energia prodotta è proporzionale alla differenza di massa dei reagenti. Vi è una terza ipotesi suggerita da Sarkar, che vi sia la possibilità per il nucleo protoplasmico, infrangendo la legge di conservazione del numero di Baryon, di annichilirsi completamente in energia, rilasciando miliardi di microvitum.
Il concetto espresso da Sarkar, sull'origine della materia, attesta che ogni atomo sia composto da miliardi di 'microvitum', particelle sconosciute alla scienza e per questo definiti dallo stesso Sarkar "La misteriosa emanazione del fattore Cosmico". E che questi Microvitum, (plurale Microvita) siano responsabili delle caratteristiche qualitative di ciascun atomo.
Ma vediamo cosa dice Ac. Ratnesh.
Le idee di P.R. Sarkar sulla microvita hanno la potenzialità di portare cambiamenti rivoluzionari nella nostra comprensione e applicazione dei principi fondamentali della biologia, chimica e fisica e in molti altri campi della ricerca scientifica e applicata. L'articolo, "Microvita e l'Origine della Specie" ha esaminato l'impatto delle sue idee sulla microvita, in molte importanti aree della biologia. Il presente articolo esplorerà alcune delle possibili implicazioni delle sue idee per le scienze fisiche, in particolare l'approvvigionamento di energia. Si potrà constatare come queste applicazioni non possono essere separate chiaramente dalle applicazioni nel campo della biologia e come il concetto di microvita sia un fattore unificante di tutti questi campi.
Energia
P.R. Sarkar indica in "Neo-etica della Salvezza Multilaterale" che in futuro le cellule protoplasmatiche saranno un'incredibile fonte di energia. Afferma Sarkar "Se i nuclei delle cellule protoplasmatiche vengono scissi, si rilasceranno enormi quantità di energia, maggiori di quella emessa da un'esplosione nucleare. Evidentemente, i corpi viventi, essendo composti di innumerevoli cellule protoplasmatiche possiedono in proporzione, enormi quantità di energia - qualche cosa che va al di là della comune comprensione".
Sarkar ha indicato che, quando la teoria della microvita sarà compresa meglio, elementi scarsi in natura saranno creati attraverso l'applicazione della microvita ad altri elementi. Il petrolio potrà essere sintetizzato artificialmente. Saranno sviluppati esplosivi più potenti. Cambiamenti applicati alle sostanze chimiche modificheranno le loro strutture interne, producendo in esse cambiamenti qualitativi.
Cambiare un elemento in un altro elemento, richiede una modifica del nucleo atomico di un particolare elemento. Il nucleo di ciascun elemento ha un numero preciso di protoni a carica positiva e quel numero determina la natura stessa dell'elemento: idrogeno, ferro o oro. Nel nucleo ci sono anche particelle senza carica elettrica, chiamate neutroni, che aggiungono peso e determinano se l'atomo sia radioattivo o non radioattivo. Il numero di neutroni nell'atomo definisce l'isotopo dell'elemento, come l'U235 e l'U238, due diversi isotopi dell'uranio. L'U235 è radioattivo, mentre l'U238 è stabile. I numeri 235 e 238 indicano la somma dei protoni e dei neutroni all'interno dell'atomo, un'indicazione relativa al peso atomico dei due diversi isotopi dell'uranio.
La massa di qualsiasi atomo è concentrata nel suo nucleo, circondato dagli elettroni a carica negativa che offrono un contributo molto piccolo alla massa totale dell'atomo. Se perciò si dovesse trovare una qualsiasi nuova fonte di energia si potrà ricavare dai nuclei protoplasmatici che contengono le informazioni genetiche della cellula; è probabile che l'energia potrà essere ottenuta dal nuclei degli atomi che compongono il nucleo protoplasmatico. P.R. Sarkar indica che questa energia sarà disponibile a partire dagli atomi che compongono il nucleo protoplasmatico, e non dai nuclei isolati degli elementi atomici.
Che natura potrebbe avere una nuova fonte di energia ricavata dal nucleo di atomi presenti nel nucleo protoplasmatico di una cellula?
Si conoscono due fonti di energia ricavabili dai nuclei atomici. La prima è la fissione nucleare. Si produce energia quando un atomo radioattivo pesante di U235 si divide in due o più atomi di massa inferiore, liberando dei neutroni. La differenza tra la massa dell' atomo di U235 e la massa delle particelle risultanti è convertita in energia secondo la famosa formula di Einstein E = Mc2, dove M è il cambiamento di massa causato dalla reazione nucleare e C è la velocità della luce, 3 x 10(8) metri per secondo. Le centrali e le bombe atomiche generano energia attraverso questo sistema.
La seconda fonte di energia nucleare è la fusione nucleare.
Qui i nuclei di due atomi più piccoli si fondono a formare il nucleo di un atomo più pesante. L'idrogeno è convertito in elio attraverso questa reazione di fusione. Il numero totale dei protoni e dei neutroni rimane costante durante la fusione atomica. La differenza di massa tra gli atomi originali e gli atomi prodotti dalla fusione nucleare è convertita in energia secondo la formula di Einstein. La fusione nucleare genera più energia delle reazioni di fissione. Difatto l'energia prodotta da una bomba a fissione è misurata in kilotoni (migliaia di tonnellate) equivalenti di TNT (Tritolo). Mentre l'energia di una bomba a fusione è misurata in megatoni (milioni di tonnellate) di TNT. Le reazioni di fusione sono la fonte principale di energia del sole e delle stelle. Si sta cercando di sviluppare una fusione controllata, per produrre dei reattori a fusione nucleare stabili.
C'è un'altra fonte di energia, da reazione nucleare, molto più potente della fissione e della fusione nucleare? E in tal caso che cosa ci impedirebbe di utilizzarla?
Nella fissione e nella fusione è importante osservare che l'energia è ottenuta dalla differenza tra la massa del nuclei originali reagenti e la massa del nuclei prodotti. I nuclei non sono convertiti in energia. La differenza di massa tra i nuclei reagenti e il nuclei prodotti è molto inferiore alla massa dei nuclei reagenti stessi. Così solo una minuta frazione della massa di un nucleo atomico è di fatto convertita in energia, secondo la formula E=Mc2. I neutroni e protoni stessi non sono convertiti in energia perché viene rispettata una particolare "legge" fisica definita della "conservazione del numero del baryon". Un baryon è una particella nucleare pesante come un protone o un neutrone.
La legge di conservazione di barion afferma che, in una reazione nucleare, il numero totale di baryon rimane immutato. Questo implica che la somma dei protoni e neutroni nel nuclei reagenti deve uguagliare la somma dei protoni e dei neutroni dei nuclei prodotti. Fino ad ora, nelle reazioni nucleari non è stata osservata, sperimentalmente, nessuna violazione della legge di conservazione di baryon.
Comunque, è possibile per un protone ed un anti-protone o un neutrone ed un anti-neutrone, annichilirsi a vicenda perché possiedono un numero di barion uguale a l e -l rispettivamente, che producono zero. Ma gli anti-protoni e gli anti-neutroni sono entrambe forme di antimateria che non si trovano in forma stabile vicino alla ordinaria materia. Possono essere creati negli acceleratori della 'fisica delle alte energie', per un periodo di tempo molto breve. Si pensa anche che l'antimateria sia stata creata negli attimi appena successivi al Big Bang prima che si creasse il nostro universo. Ma essa fu annichilita dalla materia creata in quantità leggermente superiore. La materia che compone il nostro universo odierno, esiste come risultato di una "asimmetria" delle leggi fisiche che permisero, nel Big Bang, la creazione di materia in quantità leggermente superiore all'antimateria. Questa asimmetria implica uno scostamento dalla legge di conservazione del numero di baryon, all'inizio della formazione del nostro universo. Tale asimmetria può continuare a esistere oggi.
Ciò che P.R. Sarkar potrebbe suggerire nella sua affermazione, di poter ottenere enormi quantità di energia dai nuclei protoplasmatici, è che sia possibile, usando la microvita e nuclei protoplasmatici realizzare un altra violazione alla legge di conservazione del numero di baryon. Tale violazione permetterebbe ai nuclei atomici protoplasmatici di annichilirsi completamente in energia pura, rilasciando miliardi di microvita, della quale sono composti. Se questo fosse vero, la fonte di energia che potrà essere disponibile è approssimativamente 1000 volte più potente dell'energia ricavata dalla reazione di fusione della bomba all'idrogeno.
È interessante notare che già esiste un'asimmetria nei sistemi biologici che può essere importante per ottenere energia dai nuclei protoplasmatici. La spirale a duplice elica, delle molecole di DNA, che portano le informazioni genetiche nel nucleo della cella protoplasmatica è "destrorsa", sempre avvolta nella medesima direzione. Sono destrorse molte altre molecole biologiche. Le molecole "sinistrorse" speculari non sono altrettanto attive dal punto di vista biologico come le destrorse. Le molecole sinistrorse, possibili da un punto di vista fisico, non sono così attive nei sistemi biologici. Il perché esista questa asimmetria nei sistemi biologici, non è ancora stato spiegato dalla scienza.
E' stata osservata, in laboratorio, una violazione alla simmetria delle leggi fisiche. Si è trovato nel 1957, che in certe reazioni nucleari veniva violato questo principio della simmetria, definito parità. La violazione della parità, a quel tempo, scosse le fede di molti fisici nell'idea di un universo perfettamente governato dalle leggi fisiche della simmetria. Ma sembra che anche il nostro universo non potrebbe esistere senza una violazione della simmetria delle leggi fisiche. Potrebbe succedere perciò, con l'aiuto della microvita e dei nuclei protoplasmici, che la legge di conservazione del numero di baryon, sarà la prossima maggiore legge fisica ad essere violata, in situazioni sperimentali.
Vediamo quali potrebbero essere le conseguenze in termini energetici, dell'annientamento nucleare, come terza possibile fonte di energia da reazione nucleare.
Questa fonte sarebbe il risultato dell'uso della microvita sui nuclei protoplasmatici, e della violazione locale della conservazione di numero di baryon. I nuclei atomici verrebbero così ad essere annichiliti completamente, rilasciando tutta l'energia immagazzinata nella loro massa.
Quanta energia sarebbe rilasciata nell'annientamento completo di un kg di nuclei protoplasmatici? L'ammontare di energia che rilasciano, secondo la formula di Einstein, sarebbe 9 x 10(16) joules. Traducendo in termini più significativi, equivarrebbe all'ammontare di energia generata da una Centrale elettrica di 100 Megawatt in operazione continua per 28,5 anni, più della vita di un impianto nucleare odierno. Chiaramente, se tale nuova fonte di energia dovesse divenire disponibile su base commerciale, sostituirebbe probabilmente entrambi i reattori a fissione come fonte di energia, così come i reattori a fusione, sempre che siano stati sviluppati a livello commerciale.
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