Ridurre i costi dell'edilizia popolare, oggi si può.
In questi ultimi dieci anni il sistema economico italiano ha avuto delle evoluzioni discontinue dove la trasformazione di vari settori da produttivi a commerciali hanno costretto molte aziende a rivedere i costi salariali. E' stata quindi inevitabile la conseguente perdita di potere d'acquisto soprattutto da parte delle generazioni di lavoratori più giovani, impedendo a molti di loro di programmare il futuro come invece avevano fatto le generazioni precedenti.
Per molte giovani coppie programmare la nascita di un figlio o l'acquisto di una casa è diventato molto difficile non solo a causa della precarietà del mercato del lavoro ma dovuto anche alla mancanza di appoggio dei nuclei familiari di provenienza. Avere la mamma o il papà in casa significa risparmiare soldi, stress e preoccupazioni che in vario modo poi influiscono nella scelta di un passo importante come ad esempio l'acquisto di una casa. Questa è la realtà di molti nuclei familiari che si sono spostati dal sud al nord Italia per motivi di lavoro e che si vedono aumentati i costi di mantenimento del proprio nucleo famigliare. Questo succede anche per quei nuclei familiari che da generazioni vivono nel luogo di residenza ma che non hanno, per motivi di stato sociale, la possibilità di un aiuto economico della famiglia.
Un'ulteriore considerazione che è che oggi si inizia a lavorare molto più tardi di una volta, quindi, l'autosufficienza economica per molti singoli cittadini è acquisita ad un'età di circa dieci anni più tardi ed anche questo va ad influire sull'acquisto della casa.
Una giovane coppia che oggi vuole costruirsi o acquistare una casa ha l'ulteriore ostacolo del crescente aumento del costo degli alloggi e, contemporaneamente, dell'aumento del costo del denaro. L'aumento dei prezzi della casa è dovuto senza dubbio alla speculazione immobiliare che ha visto in questi ultimi cinque anni aumentare il prezzo della casa anche del 100%.
Dall'altro versante la politica della Banca Centrale Europea di rialzo dei tassi di interesse per contenere l'inflazione complica ulteriormente la possibilità di accesso ai mutui bancari contribuendo ad aumentare la spesa sull'acquisto dell'abitazione.
Se per molti l'acquisto della casa sta diventando proibitiva, oggi le amministrazioni comunali si trovano ad affrontare una crescente richiesta di domande per le case popolari. Esse sono impreparate ad affrontare tale situazione per evidenti problemi di bilancio dovuto ai tagli di contributi che lo Stato Centrale e le Regioni hanno fatto nei loro confronti. E' fuori dubbio che le amministrazioni locali devono trovare soluzioni valide ed innovative se è loro intenzione dare una risposta al problema della casa. L'Autocostruzione può essere una valida soluzione a questo problema.
L'AUTOCOSTRUZIONE
Negli anni sessanta settanta in Veneto, come in altre parti d'Italia, molte delle case dove viviamo sono state autocostruite dai nostri nonni o dai nostri genitori, i quali, per risparmiare, diventavano muratori, idraulici, elettricisti ecc. risparmiando sui costi della manodopera e quindi della produzione. Seppur con grande fatica molte famiglie devono la proprietà della loro casa alla volontà, la determinazione e al sacrificio di quelle generazioni.
Oggi invece con l'avvento di nuove tecniche di costruzione e soprattutto con la razionalizzazione dell'organizzazione del lavoro la pratica dell'Autocostruzione si è molto evoluta. L'esperienza della onlus
Alisei (
www.autocostruzione.net ) nel campo dell'Autocostruzione Associata è un esempio da prendere a modello per dare la possibilità a molti giovani cittadini di potersi costruire la prima casa .
L'Autocostruzione Associata è un processo di produzione dell'habitat nel quale i futuri proprietari realizzano materialmente le proprie abitazioni, all'interno di un gruppo organizzato.
La pratica di costruire con la propria fatica fisica la casa in cui si andrà ad abitare, è molto antica ed affonda le sue radici nell'esigenza di soddisfare comunque un bisogno primario, indipendentemente dalla scarsità delle risorse economiche disponibili. L'impegno degli autocostruttori a prestare la propria opera manuale in cantiere per un numero prestabilito di ore, consente un forte contenimento dei costi di costruzione; ma le ore di attività, contabilizzate e monetizzate, rappresentano anche un valore economico che andrà ad aggiungersi a quello finale delle abitazioni. Il lavoro degli autocostruttori rappresenta dunque una sorta di capitale immobilizzato da ciascuno di loro.
Va precisato che oggi l'autocostruzione non è un lavoro artigianale autogestito, un bricolage o una attività del tempo libero.
È una pratica edilizia con precise modalità e tecnologie costruttive, diretta ed assistita da professionisti. Per questo il prodotto architettonico dell'autocostruzione non può essere collocato in una sorta di sottomercato rispetto a quello regolare dell'abitazione; presuppone infatti l'esistenza di conoscenze, professionalità, metodologie, modalità e certificazioni nel corso dell'intero processo edificatorio.
La finalità dell'autocostruzione è rendere possibile l'accesso ad una abitazione in proprietà a nuclei familiari, italiani e stranieri, che non potrebbero acquisirla sul mercato immobiliare a prezzi per loro accettabili, mettendoli anche i grado di rimborsare un mutuo bancario ancorché a condizioni favorevoli.
Nel corso degli anni il costo degli alloggi è infatti lievitato molto più in fretta dei redditi sia per l'affitto che per la proprietà, diventando un fattore determinante nei processi di esclusione o marginalità sociale.
Sul piano metodologico due sono gli elementi cardine dell'autocostruzione associata:
A. La partecipazione in gruppo dei futuri proprietari all'atto fisico del costruire
B. L'affiancamento di un organismo di mediazione.
E' fondamentale la formazione del gruppo, perché costituisce un know how associato, importante per l'economia generale del progetto, ma soprattutto perché dà forza e determinazione collettive all'intendimento di costruire la propria abitazione. La "squadra" deve essere responsabilizzata in ogni fase del processo edilizio ed essere sostenuta durante tutto il percorso (dalla costituzione della cooperativa alle varie fasi dell'edificazione). Il fatto che ogni nucleo familiare sia tenuto a lavorare alla costruzione di tutte le case indistintamente fino alla loro ultimazione (l'attribuzione dei singoli alloggi avverrà solo a case ultimate e per tiraggio a sorte) spinge a condividere un impegno fisico per raggiungere un obiettivo comune. Si creeranno così forti legami che potranno essere alla base di buoni rapporti di vicinato.
L'affiancamento di un organismo di mediazione, invece, punta a stimolare ed accompagnare la squadra prima e durante il processo di costruzione, questo poichè estraneo da qualsiasi logica di profitto, lavora alla risoluzione dei problemi e dei conflitti che dovessero insorgere.
La pratica dell'autocostruzione è molto usata in altre regioni dell' Unione Europea come in Germania, Danimarca, Francia, Irlanda. In quest'ultimo Paese lo Stato si è dotato di un disegno di legge apposito che regola tale pratica visto che il 25% dell'edilizia ad uso abitativo è autocostruita.
Anche in Italia sono aperti cantieri in varie regioni del centro-nord (Umbria, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto). Se come dice un famoso slogan "la casa è un diritto di tutti" siamo convinti che le amministrazioni locali debbano promuovere e dare la possibilità ai propri cittadini di concretizzare questo diritto attraverso la pratica dell'Autocostruzione. Inoltre è evidente che le amministrazioni locali così facendo hanno la possibilità di diminuire le spese di bilancio in quanto molte richieste di alloggio popolare saranno in questa maniera soddisfatte.