Maurizio Pallante, Metamorfosi di bios
La casa di campagna in cui si è ritirato a vivere uno scrittore per ricostruire la dimensione dell'ora et labora. Sera. Buio e silenzio fuori. Una luce filtra dalle finestre di un grande salotto. Mentre lo scrittore travolto dalla stanchezza tenta invano di leggere un libro, improvvisamente si materializzano davanti ai suoi occhi assonnati alcuni personaggi sconosciuti ma dalla fisionomia familiare. È la delegazione della Confederazione mondiale dei fattori ambientali (EFWC, Environmental Factors World Confederation), che riunisce la federazione dei fattori biotici (BFF, Biotics Factors Federation) e dei fattori abiotici (AFF, Abiotics Factors Federation). Il capodelegazione chiede allo scrittore di ospitare nel suo salotto il Congresso mondiale della confederazione. Egli in uno stato di semi-incoscienza accetta. Dalla sera seguente si svolgono sette relazioni introduttive, una per sera.
Comincia una molecola d'acqua, racchiusa da milioni di anni in un ghiacciaio che, in conseguenza dell'effetto serra, si sta sciogliendo. Lei torna nel ciclo dell'acqua e lo descrive aggiungendo tutte le novità che ha incontrato dall'ultima volta che lo aveva fatto migliaia di secoli prima: i brutti ceffi delle sostanze chimiche che incontra lungo la strada, il passaggio nelle tubazioni delle aree urbane e delle aree industriali, gli usi agricoli e la fotosintesi clorofilliana, l'ingresso negli organismi umani e animali, la depurazione, l'eutrofizzazione.
La sera seguente una molecola di anidride carbonica, riallacciandosi all'acqua racconta le sue peripezie nella fotosintesi clorofilliana, descrive le vicende delle sue sorelle monache di clausura sotto terra nei fossili, la loro estrazione e la loro immissione in atmosfera in conseguenza della combustione, l'effetto serra e il ruolo dei boschi, il ciclo del carbonio, il suo equilibrio conquistato per prove ed errori successivi nel corso di milioni di anni, la sua rottura da parte degli uomini negli ultimi 150 anni, le possibilità tecniche di riportarlo sotto controllo.
La terza sera un pezzetto di escremento, prima di presentarsi col suo vero nome, descrive la sua composizione fisico-chimica e il ruolo che svolge nel chiudere i cicli biologici, il suo contributo alla fertilità dei suoli, introduce alcuni elementi di conoscenza sulla flora batterica e sulla sua importanza, descrive le sue potenzialità energetiche accennando alle moderne tecnologie per utilizzarle (biometanazione e fuell cell), elenca i problemi posti dalla sua sottrazione dai cicli biologici attraverso i sistemi fognari.
All'escremento si riallaccia la sera seguente un atomo di azoto che descrive il ciclo della sua vita dall'atmosfera alle proteine vegetali attraverso il rizobium e la flora batterica dei suoli, le trasformazioni delle proteine assunte dagli animali con l'alimentazione, la loro scomposizione in amminoacidi e la loro ricomposizione in altri tipi di proteine nei loro organismi, la storia del suo doppio nome di azoto e nitrogeno (dottor Jekyll e mister Hyde), il suo ruolo nella concimazione, i concimi chimici e i problemi che pongono, le possibilità di utilizzare anche a scopi distruttivi l'ammoniaca che costituisce il loro composto intermedio.
La quinta sera è un atomo di ossigeno liberato dalla fotosintesi clorofilliana e inspirato da un ragazzo che corre col suo cane in un bosco, riemesso dall'espirazione in atmosfera sotto forma di anidride carbonica, assorbito da una pianta e liberato di nuovo in atmosfera sotto forma di ossigeno, a raccontare al ragazzo che si riposa la sua storia: la sua presenza, in forme differenti nell'aria, nell'acqua e nei minerali; il suo ruolo nello sprigionare l'energia assunta dagli organismi viventi con l'alimentazione (il ciclo dell'ATP) e contenuta nei combustibili (il fuoco).
È poi la volta di un batterio, che a partire dalla critica della demonizzazione operata dagli uomini nei confronti dei microrganismi, illustra il loro ruolo indispensabile alla vita: scomposizione delle molecole degli organismi morti in elementi pronti ad essere ri-sintetizzati in nuove forme di vita; concimazioni dei suoli; digestione degli alimenti assunti dagli animali; fermentazioni; contrasto "militare" vincente dei batteri nocivi. La descrizione delle funzioni è accompagnata da un'accurata classificazione delle varie famiglie, delle loro caratteristiche specifiche e dei compiti svolti da ognuna di esse in termini antropomorfi.
L'ultima relazione introduttiva è svolta un cromosoma, descritto come uno dei signori che abitano l'inaccessibile castello (nucleo) di una cittadella fortificata circondata da un duplice giro di mura (la cellula). Il cromosoma descrive i lavori che gli abitanti della cittadella svolgono per garantirsi l'esistenza: produzione energetica in apposite officine (i mitocondri), sintesi proteiche in altre officine (i ribosomi), la difesa delle mura e la loro manutenzione; i rapporti tra i signori del castello e gli operai mediante squadre di messaggeri che trasportano messaggi in codice (RNA); la natura dei signori del castello (DNA), il patrimonio genetico, l'ereditarietà, la fecondazione e lo sviluppo degli organismi, il raggruppamento delle cittadelle fortificate in marchesati e contee (i tessuti) e il loro ordinamento statale (organismo), la duplicazione delle cellule; l'ingegneria genetica e i suoi rischi.
Le sette relazioni costituiscono un piccolo trattato di biochimica in forma narrativa, con una forte attenzione alle distorsioni introdotte dagli uomini nei cicli biologici e con qualche accenno alla filosofia della scienza che ha consentito di farlo anche quando non si conoscevano le conseguenze a lungo termine di ciò che si faceva, poiché si considerava sempre un progresso e una liberazione degli uomini dai limiti e dal dominio della natura. Dopo le relazioni, nelle sere seguenti si svolge un dibattito che costituisce una integrazione ad alcuni concetti già espressi.
Un seme della gramigna che alligna nell'orto dello scrittore, descrive le conseguenze dell'impermeabilizzazione dei suoli. I fattori abiotici (altezza sul livello del mare, temperatura, pressione, ecc.) parlando attraverso gli strumenti che le misurano (altimetro, termometro, barometro) denunciano la loro criminalizzazione da parte degli uomini quando alcuni di essi muoiono per averli sfidati o sottovalutati (il caldo uccide; la pioggia uccide, l'afa uccide, il mare uccide, il Monte Bianco uccide) e i pregiudizi umani sul "bel" tempo e il "brutto" tempo, il tempo "buono" e il tempo "cattivo". Una spiga stesa al suolo dal vento e dalla pioggia, portata in barella sul palco del congresso, tra la commozione dei presenti descrive con un filo di voce le conseguenze dell'uso dei concimi chimici. Una squadriglia di piccoli draghi che sputano fuoco, i batteri metaniferi arrivati dalle stalle di una cascina vicina in formazione come le squadriglie acrobatiche dell'aviazione militare, raccontano come consentono ai ruminanti di digerire, a differenza degli altri erbivori, anche la cellulosa contenuta nel foraggio che mangiano. La gattina dello scrittore, morta mentre andava alla scoperta del mondo, parlando a nome dell'Associazione animali predatori (PAF) dimostra l'assurdità della frase "violenza bestiale" mettendo a confronto la violenza della sua categoria nei confronti degli erbivori (solo per necessità, a danno del singolo erbivoro ma a vantaggio della sua specie) con la violenza umana contro gli uomini nelle guerre e contro gli animali negli allevamenti. Infine, uno sciacallo, uscito da un libro illustrato senza lasciarlo, a nome dell'Associazione animali saprofagi, che sono considerati dagli uomini come i peggiori tra tutti gli animali, tanto da applicare il loro nome ai peggiori tra gli uomini (sciacallo, iena, avvoltoio), ricorda che essi non solo non esercitano alcuna violenza, poiché si cibano di animali morti, ma svolgono un indispensabile ruolo sanitario per evitare il diffondersi di epidemie.
Un documento finale è approvato dai partecipanti e una notte buia e tempestosa, illuminata da lampi che dilatano la durata del tempo, trasformando le ore in giorni e i giorni in mesi, riportano lo scrittore in una situazione che sembra reale, solo per il ritorno delle difficoltà e degli imprevisti che costellano il suo lavoro, ma che resta sospesa tra sogno e realtà.
Un libretto tra narrativa e divulgazione scientifica, con una forte impronta ecologica e un pizzico di filosofia della scienza, indirizzato alle persone di cultura medio-alta specializzate in altri campi del sapere, che vogliono superare i limiti di una conoscenza settoriale e recuperare una visione d'insieme. Un target simile a quello di due libri di divulgazione scientifica recentemente pubblicati: Il mondo di Sofia (scritto da J. Gaarder) e Il Mago dei numeri (scritto da Enzemberger), che include anche gli studenti delle scuole superiori e gli insegnanti sia di materie scientifiche, sia di materie umanistiche. Alcuni racconti possono anche essere utilizzati per realizzare attività interdisciplinari nella scuola dell'obbligo.
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