PSICOECONOMIA, MIGLIORARE LA QUALITA' DELLA VITA
Applicare l'indice IGQV
Psicoeconomia e miglioramento della qualità della vita.
Mentre il primo ramo della psicoeconomia si preoccupa di debellare le pratiche di sfruttamento, anche quelle più sottili, il secondo ramo di questa materia si preoccupa di migliorare la qualità della vita delle persone, incrementando la sicurezza materiale e mentale della popolazione. Allo stato attuale, questo ramo di studi è praticamente inesplorato, ma quelle economie che hanno già risolto i problemi legati alle necessità minime e che hanno raggiunto un alto grado di sviluppo tecnologico possono applicare le vaste potenzialità di questa materia.
Oggi tutti parlano del bisogno di maggior qualità della vita e abbinano a questa necessità un maggior consumo di beni e ricchezze materiali. Grazie a questo limitato concetto di "way of life", tutti corriamo per rendere la nostra esistenza materiale più confortevole mentre invece, le nostre vite diventano uno "stress perpetuo", coinvolgendo in questo vortice anche l'ambiente circostante.
Questo, a livello collettivo, ha dato forma a diversi tipi di disagio sociale, quali forme depressive dovute ai ritmi di lavoro, dissociazioni e disfunzioni della personalità dovute a modelli esistenziali dettati dal consumo eccessivo di beni materiali, ecc.
La psicoeconomia può essere un ottimo strumento per affrontare i problemi dell'ambiente in accordo con le esigenze umane e le scelte di politica economica. Fino ad oggi l'economia basata sul profitto ha concepito il rapporto con l'ambiente e le risorse naturali sul terreno dello sfruttamento di queste potenzialità naturali creando un livello di inquinamento ormai insostenibile. Viviamo in città dove l'aria è diventata irrespirabile a causa dell'emissione di idrocarburi e polveri nocive dalle auto. Scelte urbanistiche irrazionali ed il traffico congestionato rendono la nostra vita quotidiana nevrotica causando oltre che stress fisico anche psichico. Perfino quello che mangiamo non è più sicuro a causa di scelte, da parte dell'industria alimentare, che prediligono l'aumento dei profitti alla salute umana. Le stesse scelte che hanno guidato l'agricoltura e la zootecnia e che hanno generato "Mucca Pazza", OGM (Organismi Geneticamente Modificati) e l'uso intensivo di fitofarmaci e pesticidi; questi ultimi oltre ad avvelenare frutta e verdura hanno inquinato anche le falde acquifere.
Se nei Paesi poveri le persone muoiono di fame, nei Paesi ricchi si consumano quotidianamente oscure e silenziose tragedie: ogni anno milioni di persone muoiono a causa di cancro, tumori, malattie cardiovascolari e dell'apparato respiratorio causate dall'inquinamento dell'aria, del cibo e dell'acqua.
Il Prout sostiene la massima utilizzazione delle risorse naturali e non il loro sfruttamento. Difatti, la necessità odierna, nei Paesi ricchi, è quella che le scelte economiche devono tener conto dell'impatto ambientale e delle conseguenze, sia a livello fisico che mentale, sull'essere umano piuttosto che del profitto che ne deriva. E' su questo concetto che si consuma la differenza sostanziale tra massima utilizzazione e sfruttamento. L'economia basata sulla massimizzazione del profitto sfrutta qualsiasi risorsa per arrivare a questo obbiettivo portando il genere umano a scelte irrazionali e pericolose perfino per la sua stessa esistenza. Perché nelle scelte di politica energetica si continua a percorrere la strada del petrolio e non si preferisce una riconversione di questo settore a sistemi meno inquinati e più compatibili con le esigenze umane ed ambientali? Eppure la scienza ha già creato i sistemi per la riconversione. La risposta sta appunto nei profitti di chi controlla il mercato energetico e cioè le multinazionali del petrolio che non sono disposte ad abbandonare la loro situazione di privilegio economico, creando una condizione di sfruttamento che l'intera società subisce.
La psicoeconomia è lo strumento che nel futuro permetterà di realizzare la massima utilizzazione delle risorse naturali in quanto indirizzerà le scelte produttive, commerciali e dei consumi verso una massima compatibilità con le esigenze dell'essere umano e dell'ambiente: in questo consiste la massima utilizzazione delle risorse.
La necessità odierna è che le scelte economiche devono tener conto dell'impatto ambientale e delle conseguenze, sia fisiche che mentali sull'essere umano. La psicoeconomia, quando valuta un investimento, un'attività economica o commerciale, un prodotto, ne analizza gli effetti collaterali. Per ottenere ciò si serve di diversi indicatori. Noi proponiamo un nuovo indicatore, l'Indice Generale della Qualità della Vita (IGQV).
Questo indice comprende la valutazione dei seguenti indici minori:
1. L'impatto ambientale: questo indice valuta le condizioni degli stati solido, liquido, luminoso, gassoso ed etereo di un determinato ambiente o località
2. L'impatto sulla salute umana: qui si prendono in considerazione gli effetti collaterali che una determinata attività economica ha sulla salute delle persone: siano essi consumatori, utenti, lavoratori o semplici cittadini.
3. L'impatto psicologico: questo indice prende in considerazione la situazione psicologica del singolo individuo in un contesto economico. L'adattamento mentale della singola persona nell'atto di compiere un'attività economica sia lavorativa che di consumo.
4. L'impatto socio culturale: in questo caso si analizzano gli effetti sociali e culturali di un'attività economica non a livello di singola persona ma livello collettivo; si analizzano gli effetti a livello di fenomeno di massa.
5. L'impatto sulle forme di vita non umane: qui si prendono in considerazione il rapporto tra attività economica, animali e piante. Gli effetti positivi o negativi di una scelta economica tenendo in considerazione quali effetti collaterali possono avere su queste forme di vita non umane.
Questo legame tra economia e necessità psicofisiche della persona, é un'esigenza naturale della civiltà umana e come tale va soddisfatta.
Allo stato attuale, le società altamente industrializzate soffrono, a livello collettivo di diverse forme di disagio sociale che stanno portando al collasso l'insieme dei rapporti sociali. Gli amministratori pubblici ed i politici tendono a risolvere problemi come il traffico, la violenza negli stadi, la microcriminalità, ecc. stanziando dei fondi per creare delle infrastrutture adatte ad affrontare i problemi. A fronte di questi sforzi finanziari, che oltretutto gravano sulle tasche dei contribuenti, la criminalità, l'inquinamento ed in generale il disagio sociale, aumentano sempre di più: perché? C'è un sostanziale errore nell'approccio a queste tematiche: quello di mettere, il denaro, i finanziamenti prima della creazione di nuovi valori sociali in grado di sostenere il cambiamento. Ovviamente i primi ad essere provvisti di questi valori dovrebbero essere gli amministratori pubblici e privati, cioè le nuove leadership.
L'importanza di uno strumento come IGQV consiste nel dare agli amministratori l'opportunità di confrontarsi concretamente con la realtà circostante aumentando la qualità della vita della popolazione. I vari tipi di impatto analizzati nell'IGQV, permetteranno di modificare le regole e le leggi che regolano la vita socio economica, contribuendo alla crescita di nuovi valori che tengano conto non solo dei diritti delle persone ma anche delle necessità di tutte quelle entità animate ed inanimate che ci circondano.
Socrate diceva: "Una comunità esiste quando uno ha cura dell'altro" ma quando questo sentimento umano supera i suoi confini inglobando le altre forme di esistenza, allora possiamo parlare di valori del neo umanesimo.
Quando si è raggiunto un certo livello di sicurezza economica, misurata dalla garanzia delle minime necessità e da un costante e non esagerato aumento del potere d'acquisto, se non si vuole entrare in forme di degenerazione psicosociale, dettate dall'eccesso di valori materialistici, bisogna spostare gli interessi collettivi verso il livello delle necessità psicospirituali.
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