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PSICOECONOMIA E NUOVE DINAMICHE DI SFRUTTAMENTO
Prevenire lo sfruttamento psicoeconomico.
C'è una sorta di sottile linea di demarcazione tra il libero arbitrio e la manipolazione imposta; tra il libero mercato e il monopolio: il compito della psicoeconomia è quello di evidenziare quello che sta al di là e al di qua di quella linea. A questo proposito Prabhat Ranjan Sarkar ha teorizzato due rami di applicazione della psicoeconomia: Il primo è incentrato sulla individuazione e sull'estinzione di tutte quelle pratiche, comportamenti e strutture economiche ingiuste che portano allo sfruttamento e che impediscono lo sviluppo dell'essere umano. Sarkar concepisce l'essere umano nella totalità della sua espressione, sia nel livello delle sue necessità fisiche che nel livello delle esigenze psichiche ed anche che nel livello spirituale. Nel rapporto tra necessità materiali e necessità mentali non tralascia il progresso dell'essere umano. Il progresso umano non è solo materiale ma è un equilibrio tra le esigenze fisiche, psichiche e spirituali.
Naomi Klein nel suo libro "No logo" dà una chiara forma ai nuovi tipi di sfruttamento: "...mentre nei centri commerciali splendono scarpe con i logo della Nike ed altre multinazionali, pochi sanno a quali forme di sfruttamento sono sottoposte le lavoratrici delle fabbriche produttrici dislocate in Indonesia o nelle Filippine. Pochi dei consumatori che esibiscono i logo di queste scarpe sanno delle condizioni disumane a cui sono sottoposte le lavoratrici che hanno confezionato le scarpe che portano ai piedi".
Eppure i nostri nonni e i nostri genitori hanno scioperato, sacrificato ore di lavoro, lottato duramente per ottenere i diritti che le lavoratrici filippine non hanno. Ignari della loro provenienza consumiamo quegli stessi prodotti frutto dello sfruttamento solo perché il bombardamento pubblicitario ha creato una immagine positiva che suscita fiducia e serietà nelle nostre menti. Se lo sfruttamento delle lavoratrici è economico, nel caso dei consumatori occidentali lo sfruttamento è psicoeconomico, e cioè viene manipolata un'idea, che è un prodotto della psiche, per finalità economiche: la vendita del prodotto. Questa è una nuova concezione dello sfruttamento che è studio specifico della psicoeconomia.
Il mobbing, la pubblicità ingannevole, le asimmetrie informative teorizzate dai premi Nobel per l'economia (2001) Stigliz, Akerlof, Spence, gli effetti psicosociologici della mobilità e della flessibilità del mercato del lavoro e in generale tutte quelle forme di rapporto economico che producono tendenze degeneranti e disumanizzanti nella società fanno parte di questo primo ramo di sviluppo della psicoeconomia.
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2004-08-18 Dante Nicola Faraoni
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