TEORIA DELL'EQUILIBRIO DINAMICO
Concepire in modo nuovo la qualità della vita
Qualità della vita e tenore di vita socio-economico vengono spesso confusi tra loro, in quanto possono rappresentare i due elementi che le attuali società ricche si trovano ad affrontare e che possono incidere entrambe, rispettivamente, in modo positivo e/o in negativo, sulla crescita socio-economica e lo sviluppo delle persone. Il progresso tecnologico viene spesso confuso con un aumento della Qualità della vita: ad esempio le trasformazioni dei mezzi di comunicazione di massa, con il passaggio dalle prime radio alle televisioni multimediali al plasma, vengono concepite come miglioramento della Qualità della vita, in quanto ci permettono di allargare i nostri confini comunicativi. Tuttavia, il solo progresso tecnologico non può rappresentare l'unico parametro di misura del miglioramento della vita, in quanto per ogni evoluzione tecnologica, si verificano effetti negativi che ci dirigono in una direzione di regressione. Maggiori consumi portano a maggior inquinamento; l'accrescimento della ricchezza nelle nostre città porta ad una maggiore criminalità ed i sistemi di video sorveglianza ad un controllo continuo della nostra vita, con intromissioni anche nella nostra privacy. Oltre a tali esempi se ne potrebbero portare molti altri.
Spesso, però, in molti periodi storici, le vie che hanno condotto allo sviluppo tecnologico ed allo sfruttamento delle risorse hanno contrastato con il bisogno della gente di appagare tanto le necessità materiali e primarie di vita, che l'anelo per una società che considerasse come importante anche lo sviluppo interiore.
Qualità della vita può significare oggi quello che poteva esprimere secoli fa: vivere in armonia con sé, gli altri e l'ambiente. Io, l'altro da me e l'habitat formano un organismo indivisibile, pulsante di vita, dotato di un proprio codice intelligibile, se non lo si osserva con spirito sezionatore.
La teoria, del Prama o dell'Equilibrio Dinamico, proposta dal filosofo bengalese Prabhat Ranjan Sarkar, apre originali ed affascinanti panorami e suggerisce nuove soluzioni pratiche e teoriche all'estensione della Qualità della vita in ogni suo aspetto.
Attualmente, gli sforzi lodevoli degli Stati, attualmente con un vistoso sbilanciamento solo per quelli appartenenti all'area del Nord del Mondo sviluppato e industrializzato, di supportare il progresso della Qualità della vita delle proprie popolazioni, rischia di provocare un'accelerazione della distruzione ed esaurimento delle risorse naturali, dell'inquinamento dell'ambiente, con la nascita, correlata alla sfera della salute, di nuove patologie mediche connesse, fra l'altro, allo stress e a disturbi nervosi.
La proposta, qui esaminata, di P.R. Sarkar, con la teoria del Prama (Equilibrio Dinamico), rappresenta un potente sistema di riequilibrio delle disarmonie oggi presenti in molteplici livelli dell'esistenza e della vita individuale e sociale. P.R. Sarkar muove le sue convinzioni, in tale ambito, principalmente da due importanti idee: la prima, in base a cui in natura esistono tre tipi differenti di forze, descrivibili rispettivamente come energia statica, energia mutativa e energia senziente; la seconda è che l'esistenza umana, sia a livello individuale che sociale, è composta dal piano fisico, mentale e spirituale. Alcuni caratteri delle tre forze sono così identificabili: forza statica con grossolanità, rudezza e staticità; forza mutativa con dinamicità; forza senziente con spiritualità, trascendenza, razionalità.
Poiché tali forze (statica, dinamica e senziente) sono sempre presenti, la tendenza è di formare un triangolo di forze dove la forza senziente si converte in forza dinamica, la forza dinamica in forza statica e quella statica in senziente, in un continuo processo di reciproca trasformazione e conversione. Tale processo di mutua conversione può, però, essere soggetta ad incontrare delle resistenze che sono causa di interruzione con diminuzione o perdita dell'equilibrio, rispettivamente nella sfera fisica, mentale e/o spirituale, sia individuale che sociale. Affinché, pertanto, venga mantenuto un equilibrio dinamico, sia nella società che nell'individuo, nelle rispettive tre sfere fisica, mentale e spirituale, è necessario cercare di mantenere il bilanciamento delle tre forze (statica, mutativa e senziente), assicurando la loro reciproca e continua conversione ciclica. Il discorso sulla Qualità della vita si inserisce in tale discussione e precisamente nella possibilità di eliminare gli sbilanciamenti, i dissesti, i divari, gli scompensi, le instabilità, i disordini sotto gli occhi di tutti noi, con i problemi inquietanti ed allarmanti delle guerre globali, le ingiustizie sociali, lo sfruttamento, la disoccupazione, le crisi economiche, la fame nel mondo, l'inquinamento, la criminalità.
La profonda comprensione derivante dall'applicazione ed adattamento di tali due idee (il triangolo di forze applicato ai tre livelli dell'esistenza) dovrebbe anche condurre sia gli studiosi delle scienze cd. esatte, che gli studiosi delle scienze sociali ad intraprendere un cammino in comune finalizzato a creare uno spirito di unione per l'applicazione dei metodi e delle procedure di osservazione, analisi, verifica ed applicazione derivanti dalla Teoria del Prama.
Come si può mantenere in bilanciamento dinamico la sfera fisica, mentale e spirituale, assicurando la conversione della forza senziente in mutativa, della mutativa in statica, della statica in senziente e così via? Se prendiamo l'indice di crescita delle popolazioni, come esempio di indice di Qualità della vita, potremmo esaminarlo sotto il profilo dell'interazione tra forza statica, dinamica e senziente. Ecco, così, che lo stesso elevato indice di crescita demografica nei Paesi sottosviluppati denota la predominanza della forza statica nella società di quei Paesi, in quanto la sopravvivenza della famiglia viene garantita da un alto numero di braccia lavorative che si è obbligati a far venir al mondo e non perché si desideri veramente un figlio, garantendogli tutti i sacrosanti diritti all'esistenza. Ancora, nei Paesi industrializzati, come l'Italia, si sta verificando un arresto dell'indice demografico e ciò è collegato a due ragioni: in base alla prima, le coppie giovani, economicamente stabili, cercano di privilegiare i propri spazi di vita da dedicare all'attività lavorativa e/o al proprio tempo libero e pertanto scelgono di far nascere pochi figli; dall'altro canto, molti giovani riescono con sempre maggiore difficoltà a rendersi economicamente indipendenti e pertanto ritardando la formazione di famiglie socialmente stabili. Nel primo caso, si può notare la predominanza di una forza dinamica, mentre nel secondo caso ancora di un genere differente di forza statica. In questi esempi collegati agli indici demografici, gli effetti di una influenza della forza senziente sulla crescita della popolazione, dovrebbe vedere l'aumento delle nascite in quelle popolazioni che hanno raggiunto un alto livello di sviluppo economico; mentre, viceversa, nelle popolazioni con un ancora basso livello di sviluppo economico, attraverso una politica di controllo delle nascite, ma che verrà sostituita con una politica di crescita demografica appena si saranno raggiunti buoni livelli di rafforzamento dell'economia. Tale ultimo esempio, dimostra come si possa controllare la conversione della forza statica (boom demografico nei paesi in condizioni economiche svantaggiate) alla forza dinamica (controllo delle nascite in paesi in fase di crescita economica) ed infine in forza senziente (incentivazioni alla crescita delle nascite nei paesi economicamente sviluppati).
Per concludere, un'effettiva Qualità della vita è possibile e compatibile con l'evoluzione dell'esistenza fisica, mentale e spirituale, negli individui e nella società, se realizzata in accordo ai principi di mutua conversione della Teoria dell'equilibrio dinamico.
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