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UNA COMUNICAZIONE CHE SA SFONDARE MURI

Le sorti dell'umanità, dei più sfruttati e degli inascoltati sono nella nostra capacità di comunicare ogni giorno, a tutte le persone di questo mondo, sfruttatori compresi, la necessità di un nuovo ordinamento sociale ed economico.

Rispetto al muro che fanno i media, sempre più corrotti ed in mano dei politici-imprenditori, ogni volantino o carta stampata è inutile, ogni comunicazione troppo lenta, sempre poco chiara.

Ma in fondo la forza di chi tiene il mondo nel suo conto in banca è proprio questa: la comunicazione telematica. Come è sempre più chiaro che la forza di persuasione che hanno è una bolla di ignoranza che racchiude le masse, isolante ma fragile. Il suo apparirci insormontabile è derivato dalla nostra difficoltà di interpretare le nostre sconfitte quotidiane come un richiamo all'azione e all'esempio: la capacità di realizzare i propri valori e progetti nell'immediato, nel presente, nel proprio muoversi nel mondo.

Se pensiamo che uomini singoli sono riusciti a trasformare nazioni e regni, un folto numero di uomini presi nel tentativo di seguire ciò che predicano, diventano il più grande media esistente. Diventano la strada per uscire da ogni parola vuota per un'azione che non necessita ulteriori spiegazioni.

L'esperienza maturata nei training center di associazioni no-profit come Proutist Universal è un segnale di un altro modo di fare propaganda e di manifestare, di approcciarsi alla lotta e al "conflitto". Basandosi sul concetto di "Migliorare se stessi, per servire gli altri" vengono invitati giovani, studenti e tutte le varie persone a dedicarsi per alcuni giorni, settimane oppure interi mesi ad approfondire conoscenze di base di socioeconomia, proprietà del linguaggio, etica e salute psicofisica. Il tentativo dichiarato di questa ed altre associazioni è quella di riuscire ad utilizzare al massimo il potenziale di ognuno di noi, con lo scopo ultimo di "servire gli altri".

È anche grazie ad una stretta autodisciplina e routine quotidiana che i partecipanti riescono meglio ad inserirsi nel clima di "preparazione interna" che si respira in questi centri.
Dopo questa esperienza le nuove generazioni si sentono più forti e motivate ad intraprendere una "lotta senza compromessi" verso le cause del degrado sociale, della povertà o di semplici problemi che affliggono le realtà locali. Abbiamo intervistato per l'occasione uno dei responsabili del Proutist Universal di Roma, Massimiliano Tosetto, Seg. Istituto di Ricerca Prout.

Massimiliano, cosa pensi dell'immagine che oggi, il movimento noglobal, offre all'esterno?

La prima idea che mi viene al riguardo è che il movimento da di se un immagine stracciona, violenta, ed il più delle volte non propositiva. Certo questo è quello che i media vogliono far passare ma non si fa, bisogna ammetterlo, grande sforzo all'interno del movimento per dare un immagine più positiva. Recentemente durante l'ultima manifestazione a Roma, anche il gruppo del Prout Roma è rimasto coinvolto negli scontri, e noi per primi abbiamo avuto nei confronti dei facinorosi parole molto dure.
Devo per fortuna notare, che le tematiche del movimento iniziano a trovare consensi molto più ampi di quelli che trovano le sue componenti. Non è più così difficile trovare, anche nella gente non impegnata, posizioni contrarie alla globalizzazione, alla precarizzazione del lavoro, alla guerra.

Riguardo alla protesta: come senti sia cambiato il suo modo di "lottare" negli utlimi anni?

Conoscendo P.R. Sarkar ed il Prout,. filosofia da Lui proposta, tutti i miei pensieri anche quelli che non avevo ancora materializzato hanno trovato una loro collocazione sistematica. Adesso non sono più contro qualcosa non sapendo perché e non avendo alcuna valida alternativa da proporre, adesso sono, permettetemi l'immodestia, "Proutista".

E dove credi sia più facile portare un messaggio di cambiamento?

Nelle persone che per prime hanno subito gli effetti nefasti della situazione attuale e che quindi conoscono per prime l'incoerenza del sistema.

Cosa si appresta a fare la tua associazione nei prossimi mesi per migliorare la strategia di comunicazione?

La priorità assoluta del Prout è quella di trovare attivisti "attivi"; abbiamo una teoria altamente evoluta, il mondo ha il diritto di conoscerla, noi il dovere di diffonderla.

Per concludere, cosa ti senti di dire agli altri movimenti che con cui condividete alcuni valori?

Per quanto riguarda la realtà romana ci stiamo mettendo i contatto con le realtà che operano vicino a noi, prima nel quartiere poi nella città. E' imperativo che questi movimenti se vogliono ottenere risultati duraturi possano proporre un ideale duraturo, noi ce l'abbiamo.

2003-11-22 Massimo Di Gioacchino


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